Assedio

Gli scontri tra cavalieri le battaglie campali, le falangi armate degl ieserciti che si attaccano in campo aperto fanno parte dell'immaginariotorre assedio comune, tuttavia la storia ci segnala che era più frequente stremare il nemico cercando di versare meno energie e morti possibili, con l'inganno i l sotterfugio, l'arte della guerra e dell'assedio.

L'assedio è una situazione bellica in cui un esercito circonda e controlla gli accessi ad una località, di solito fortificata, allo scopo di costringere i difensori alla resa o di conquistarla con la forza. Chi mette in atto un assedio si pone lo scopo di isolare chi lo subisce in modo che questi non possa più avere comunicazioni con l'esterno e che non sia in grado di ricevere rifornimenti di cibo o di mezzi. Ciò avviene, solitamente, circondando l'obiettivo col proprio esercito.

L'assedio presuppone uno o più attaccanti e un forza che difende una determinata località.

L'assedio poteva essere effettuato in differenti modi:

Il primo metodo consiste nel cosidetto “Blocco statico” ,ossia il metodo secondo cui  gli assedianti accerchiavano la posizione interessata (quindi una città,una fortificazione eccetera...) ed effettuavano un “blocco”,cioè impedivano tutte le possibili vie per il rifornimento, cercando di prendere il nemico per fame o per sete, fino alla sua resa. Allo scopo di conquistare una località per fame o per sete, le operazioni militari venivano effettuate generalmente nel periodo estivo,poiché i prodotti del nuovo raccolto,teoricamente, non erano stati ancora aggiunti alle scorte di cibo e inoltre le scorte idriche scemavano notevolmente in quanto le piogge erano generalmente meno frequenti rispetto alle altre stagioni. In questi casi l'unica possibilità degli assediati era quella di resistere fino all'esaurimento delle scorte idriche e  cacciare dall'insediamento tutte le bocce “inutili” cioè tutti coloro che non svolgevano un ruolo utile nella difesa dell'insediamento.

Il secondo metodo di assedio consiste nel prendere la località con l'ausilio della forza,cioè id impiegare le forze dell'attaccante al fine di penetrare nella località nemica tramite differenti tecniche.

  • Utilizzo di scale per la scalata delle mura: le forze attaccanti utilizzano le scale per introdursi nelle mura,supportati dal “fuoco” amico di arcieri e successivamente balestrieri; è da specificare che nonostante non manchino le testimonianze di questi attacchi effettuati di giorno in presenza quindi del nemico “attivo”,la scalata veniva generalmente effettuata di notte in quanto costituiva un'azione di sorpresa e pertanto era di più probabile riuscita.

  • I tunnel: quando le condizioni del terreno lo consentivano,le forze assedianti potevano scavare un tunnel( in un punto non visto dagli assediati), cercando così di minare le mura nemiche nelle sue fondamenta; le mura venivano fatte crollare con l'ausilio del fuoco, in quanto il tunnel era sostenuto con l'ausilio di paletti,una volta giunti sotto le fondamenta delle mura,si appiccava fuoco ai paletti ,che bruciando facevano crollare quella parte delle difese,ma il tunnel poteva anche proseguire oltre in modo da far sbucare una parte delle forze direttamente all'interno della località insediata,in contemporanea al crollo delle mura.

  • Il tradimento: le forze assedianti potevano cercare di penetrare nella località cinta d'assedio anche tramite il tradimento,o per meglio dire la corruzione,ossia gli assedianti cercavano persone all'interno della località assediata che potessero collaborare al fine di consentire il passaggio alle forze attaccanti.

  • L'utilizzo di macchine da guerra d'assedio: oltre alle forze convenzionali (ossia agli uomini d'arme) per cercare di penetrare una località assediata, specialmente se fortificata, venivano utilizzate delle macchine d'assedio atte a creare una breccia nelle mura per consentirne l'accesso alle forze armate,oppure a introdurre le stesse forze armate sulla cinta muraria

Le macchine d'assedio sono tante e varie,tra cui ricordiamo:

  1. L'ariete: è un'arma costruita con l'apposito obbiettivo  di sfondare le porte nemiche; veniva ricavata dal fusto di un albero e battifredo arietesuccessivamente lavorata in modo da ottenere una sorta di pesante trave,all'occorrenza appuntita. Inizialmente l'ariete era costituito solamente da questa trave,  sorretta da alcuni uomini che correvano contro l'obbiettivo designato (una porta o un portone) facendo cozzare ripetutamente l'ariete stesso contro l'obbiettivo,fino ad ottenerne la sua distruzione; Naturalmente con il tempo anche quest'arma si è evoluta , a causa delle richieste belliche (con l'aumento dello spessore delle mura e in particolar modo dei portoni), infatti l'ariete non venne più sorretto a braccia da un gruppo di uomini, ma venne montato su una struttura munita di ruote e legato a delle corde, per fare in modo da ottenere maggiore potenza durante l'impatto; Per proteggere i soldati che muovevano l'ariete,quest'ultimo venne ricoperto da un'ulteriore struttura in legno,che veniva a sua volta ricoperta di pelli umide o placche di metallo,per proteggere i soldati sia nella fase di avvicinamento alla località fortificata che per proteggerli una volta che hanno iniziato la fase di sfondamento della struttura difensiva. ( l'immagine più comune che si ha dell'ariete è quella del battifredo).

  2. La Balista: è una macchina d'Assedio costruita in legno,con alcuni inserti in metallo(a causa della difficoltà di balistariproduzione degli inserti di torsione dei meccanismo Greco-Romani,questi meccanismo vennero generalmente sostituiti da meccanismi a tensione) assume la forma di una “grossa balestra” e ha il compito di scagliare sassi o grossi dardi, poteva essere talvolta montata su ruote,e assumeva così il nome di “carrobalista”.

  3.  La Catapulta: è una macchina d'assedio che utilizza un braccio di legno perReplica catapultascagliare,tramite un tiro curvo differenti tipi di proiettili, quali proiettili di metallo o massi del peso approssimativo di 100 e più libbre o proiettili incendiari che esplodevano all'impatto; questa macchina da assedio veniva generalmente montata in loco,e veniva azionata abbassando il braccio orizzontalmente,ponendo nella cucchiara (la parte terminante a forma di cucchiaio) il proiettile che poi veniva scagliato una volta liberato il braccio della catapulta(che grazie alla forza esercitata faceva compiere al proiettile una traiettoria a parabola).

  4. Il Trabucco: era senza dubbio la più grande arma da assedio disposizione degli eserciti Medievali, il suo unico limite erano per l'appunto, le grandissime dimensioni e l'assenza di ruote per il suo spostamento (in quanto era fissa); questa gigantesca “catapulta” non sfrutta più il principio di propulsione elastica della catapulta,ma utilizza invece il principio della leva. Le sue origini risalgono al XI-XII secolo (secondo alcune fonti si stima che alcuni trabucchi potevano scagliare delle palle di pietra del peso di 15 quintali). I proiettili utilizzati potevano essere delle pietre levigate,oppure grezze ma molto pesanti,oppure in alternativa erano utilizzati dei proiettili incendiari ricoperti di olio.È costituito da un enorme braccio di legno posto in posizione molto elevata, su una struttura di sostegno abbastanza grande e robusta da sostenere lo sforzo e la tensione a cui la macchina viene sottoposta durante il suo impiego. Il braccio, ottenuto con lo sfrondamento di un tronco d'albero diritto, è montato asimmetricamente su un perno orizzontale nel punto in cui incontra le struttura di sostegno (il fulcro), in maniera tale che il braccioTrabucco potenza della leva, ovvero l'estremità più robusta e pesante si trovi a poca distanza dal perno, mentre la parte che termina con la cima dell'albero, cioè il braccio resistenza sia molto più lunga. All'estremità più breve veniva imperniato un cassone o un grande cesto, riempito di macigni o altro materiale abbastanza pesante da fungere da contrappeso. All'altra estremità del braccio è appeso un gancio a cui è fissata una specie di grossa frombola, all'interno della quale è posto il proiettile. Durante la fase di ricarica, l'estremità più sottile dell'asta viene abbassata con l'ausilio di argani e ancorata ad un gancio collegato ad una leva di rilascio. Al momento stabilito, viene azionata la leva di rilascio e l'effetto del contrappeso scaglia il proiettile. Questa straordinaria macchina d'assedio aveva una gittata stimata di circa 300 metri,e durante gli assedi veniva utilizzata sia per bombardare le mura nemiche in modo da farle crollare,che per  abbassare il morale degli assediati,lanciando all'interno delle mura le teste dei soldati uccisi,o ancora veniva utilizzata per diffondere epidemie nel luogo assediato,lanciandovi all'interno delle carcasse infette, venivano anche utilizzati per colpire gli obbiettivi strategici all'interno delle mura,una volta individuati,quali granai,pozzi o cisterne,al fine di far capitolare più rapidamente gli assediati. Bisogna specificare tuttavia che le dimensioni,la manodopera utilizzata per la sua costruzione e i relativi costi per crearla non ne garantirono una diffusione a “macchia d'olio”; infatti solo gli eserciti più grandi e meglio forniti potevano permettersi di utilizzare queste tremende macchine belliche durante gli assedi. L'impiego dei trabucchi sui campi di battaglia favorì all'implemento e allo sviluppo di difese molto più massicce,in quanto le mura vennero inspessite e talvolta sui torrioni di difesa potevano essere posizionati dei trabucchi atti ad impedire che i trabucchi assedianti arrivassero alla distanza necessaria per poter tirare.

  5. La Torre d'assedio é una grande torre (di considerevoli dimensioni sia in altezza che in larghezza) che veniva utilizzata per assaltaretorre assedio direttamente le mura. L'altezza della torre doveva essere superiore a quella delle mura,ed era suddivisa in livelli,collegati da scale,che si restringevano sempre più fino ad arrivare all'ultimo livello che era circa 1/5 della base; la torre d'assedio era dotata di forma quadrata affinché avesse una maggiore stabilità,era munita di ruote per consentirle di spostarsi e generalmente era trainata da dei buoi; per quanto riguarda la struttura difensiva la torre d'assedio veniva ricoperta di pelli umide per far si che le frecce nemiche non incendiassero la struttura; talvolta oltre alle pelli,come protezione “ulteriore” venivano legati alla torre dei prigionieri vivi,per far si che con i loro corpi creassero una protezione ulteriore agli assedianti all'interno della torre; la torre era chiusa e dotata di una specie di ponte,che si abbassava solo ed unicamente quando la torre raggiungeva le mura,in modo da far scendere le truppe sulle mura e creare una “testa di ponte”.

  6. I maiali: durante gli assedi venivano utilizzati anche i maiali, sostanzialmente i maiali venivano costretti ad entrare in un tunnel o in una galleria precedentemente scavati, una volta dentro un addetto dava loro fuoco, poi si sigillava l'uscita della galleria, chiudendo i maiali in corrispondenza delle fondamenta delle mura o di altre strutture, bruciando i maiali emettono un fortissimo calore( in quanto il loro grasso ne aumenta l'intensità) e così facendo bruciano le fondamenta interne, facendo così crollare la parte interessata delle mura,o peggio dando fuoco alla struttura e causando un principio di incendio.

  7. La Testuggine:(dal latino testudo; dal greco chelonè) si intendeva una macchina militare, che permetteva agli assedianti di avvicinarsi alle mura nemiche e poi lavorare alla demolizione delle stesse, protetti da questa struttura mobile. Era di solito montata su ruote, oltre ad essere costruita con robuste travi in legno opportunamente inclinate e protette a loro volta da un tavolato ed uno strato di argilla, per evitare che i massi, barili, tronchi, la pece infuocata o l'olio bollente, lanciati dagli assediati, potessero danneggiare la struttura. Al contrario potessero scivolare rapidamente ai piedi della struttura stessa, possibilmente senza arrecare danni agli uomini che vi lavoravano sotto. L'estremità inferiore della struttura, opposta alle mura avversarie, era normalmente dotata di punte, per fare in modo che la macchina rimanesse ancorata al terreno. Vi era poi un particolare tipo di testudo a rostro, chiamata embolon. Si trattava di una struttura a forma di prua di nave, che serviva in caso di assedi di città o fortezze che si trovavano su pendii particolarmente ripidi a garantire una migliore protezione agli assedianti. Erano strutture più resistenti in caso di lancio sopra le stesse di massi, barili, tronchi, ecc.. L'evoluzione della testuggine fu la testudo arietata, vale a dire l'unione tra due strumenti d'assedio facilmente identificabili. In sostanza l'ariete era mosso su rulli o ruote, e la percussione contro le mura nemiche era azionata tirando avanti e indietro, le funi ancorate alla parte posteriore. I soldati che azionavano tale macchina, erano a loro volta, protetti da una tettoia coperta di pelli resistenti al fuoco. In questo modo la parte anteriore a forma di ariete veniva sospinto contro le mura, per creare una breccia, mentre coloro che l'azionavano, erano al riparo da dardi e pietre nemiche

Autore M. Zorzetto

Associazione Brianza Medievale - Compagnia del Corvo